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Superbonus, Fazzolari: "Niente proroga, a lavoro su crediti"

Superbonus, Fazzolari: "Niente proroga, a lavoro su crediti"

(Adnkronos) - Il superbonus resterà al 90% "non lo proroghiamo", anche perché "non è quello il problema: il problema sono i crediti di imposta, stiamo tentando di trovare su questo una soluzione". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, arrivando a Palazzo Chigi. Per l'esponente di governo, "110% o 90% cambia che l'inquilino che deve fare 10mila euro di lavori prima non pagava niente e ora deve pagare 1.000 euro, ma per chi è in difficoltà interveniamo con un apposito fondo. Si confondono i due temi che sono diversi. Dobbiamo trovare un meccanismo per cui le banche possano trovare un qualche interesse a prendersi questi crediti senza che questo mandi all'aria i conti pubblici, perché vale 60 miliardi che non può essere che paghi lo Stato". 

MANOVRA 2023 - Rispondendo alle domande dei cronisti sulle critiche sollevate, in particolare, da Palazzo Koch, sulla legge di bilancio, Fazzolari osserva: "Che la manovra non piaccia a sindacati, Confindustria, Bankitalia, vuol dire che non pende da nessuna parte. È un buon segno, va bene".  

"Io penso che sia normale che ognuno in fase di legge di bilancio dica quali sono gli aspetti che lo deludono, ci sta. Bankitalia è partecipata da banche private - rimarca Fazzolari - è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante. Questa però non è la visione della Bce. Non è che uno è cattivo e uno è buono…abbiamo due opinioni radicalmente diverse. La Bce ribadisce che la banconota è l’unica moneta a corso legale e che gli Stati membri non possono limitare l’utilizzo dell’unica moneta a corso legale a favore di una moneta privata, e Bankitalia che legittimamente ha un’altra visione che reputa invece più opportuno che i cittadini si avvalgano di una moneta privata del circuito bancario". 

Poco dopo fonti di governo precisano che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio "non ha mai messo in discussione l'autonomia di Bankitalia. Anzi, ribadisce il pieno apprezzamento per l'operato di via Nazionale. Quindi nessuna polemica". 

"Nello specifico, le parole di Fabrizio Balassone di Bankitalia nel corso dell'audizione, sul tema della moneta elettronica e del denaro contante, delineavano una legittima visione a sostegno dell'utilizzo della moneta elettronica, che è una moneta privata. Con la stessa legittimità altri - tra cui anche la Bce - sottolineano e ricordano l'esigenza di non escludere dal circuito di pagamento il denaro contante, che al momento è l'unica moneta a corso legale. Quindi posizioni legittime, e nessuna polemica o volontà di mettere in discussione l'autonomia di Bankitalia", puntualizzano le stesse fonti. 

REDDITO DI CITTADINANZA - Sul reddito di cittadinanza Fazzolari arrivando a Palazzo Chigi osserva: "Ho visto un filmato diffuso da Conte di una signora con sei figli. Anche là, almeno una cosa Conte la dovrebbe sapere, ovvero come funziona il reddito di cittadinanza e quali sono le modifiche. Noi abbiamo detto che cambia solamente per i soggetti tra i 18 e i 59 anni senza figli minori a carico e occupabili. Il soggetto che continua a prendere il reddito di cittadinanza è il minore a carico, a prescindere. Persona con sei figli minori a carico viene coperto, e per di più è aggiuntivo all'assegno unico. Quindi quella casistica non è stata modificata rispetto a prima. E' chiaro che se poi invece una forza di opposizione come il M5S va in giro a raccontare che togliamo i soldi ai minori in difficoltà diventa tutto più complicato". 

A chi gli domanda se il M5S stia aizzando la piazza, "non dico questo - risponde - ma dico che raccontare esattamente come stanno le cose è più serio. Uno può non essere d'accordo su come abbiamo modificato il Rdc, basta che lo contesta per come lo abbiamo modificato. Dire che lo abbiamo tolto ai minori a carico non è vero". 

CALENDA - “Su una serie di proposte” fatte dal Terzo Polo sulla legge di bilancio “ci sono dei punti di contatto - spiega poi - Calenda spinge per Impresa 4.0? Ci sono in totale circa 18 miliardi utilizzabili dal Pnrr sulla versione attuale di Industria 4.0 e cioè con i crediti d’imposta. Calenda dice che è più efficace invece il superammortamento. Sono due strumenti che hanno vantaggi e svantaggi, noi non abbiamo nulla contro il superammortamento". 

"Non c’è rigidità da parte nostra, ma è anche vero che su quella voce sono utilizzabili 18 miliardi sulla versione Industria 4.0. Vogliamo modificarla? Parliamone con la Commissione europea se vogliamo adoperare quei fondi perché non si può fare con la manovra. Servirebbero risorse aggiuntive che adesso non ci sono”, rimarca Fazzolari. 

POS - Quanto al Pos, "lo Stato non può imporre di vendere in perdita e non può imporre uno strumento privato di transazione" afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio incalzato dai cronisti circa la scelta del governo di eliminare le multe sul Pos per i pagamenti fino a 60 euro. L'unica moneta con corso legale, ribadisce più volte, "è la banconota", altrimenti bisognerebbe "creare una moneta elettronica a livello europeo ma non è stato fatto". 

MELONI-DRAGHI - I rapporti tra il premier Giorgia Meloni e il suo predecessore Mario Draghi? "Noi abbiamo ottimi rapporti con chiunque abbia una visione generale del Paese, poi magari non siamo d'accordo sulle singole misure. C'è un rapporto molto cordiale tra Meloni e Draghi, su questo presupposto: su molte cose di visione generale c'è una grande similitudine, su altre questioni no" afferma Fazzolari. 

Tra i due "non c'è mai stata né una estrema vicinanza né momenti di tensione. Magari così vengono interpretate le volte che siamo d'accordo e le volte che non lo siamo. Il rapporto è molto sereno sapendo che su molte cose non siamo d'accordo e su altre sì. L'interlocuzione è stata normale nella fase di transizione - prosegue il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - ora non ci sono interlocuzioni privilegiate con Draghi rispetto ad altri che possiamo sentire".