Trump: "Iran era vicino alla produzione della bomba atomica"


Trump: "Iran era vicino alla produzione della bomba atomica"

(Adnkronos) - Donald Trump non ha dubbi e, in un'intervista a Fox News, ha ribadito che ''l'Iran era vicino alla produzione della bomba atomica'' prima dei raid condotti dagli Stati Uniti e da Israele sui suoi impianti nucleari. Il presidente Usa ha quindi affermato ancora una volta che Teheran "non ha spostato l'uranio'' dal sito colpito, ''è troppo pericoloso''. 

E dopo aver sottolineato che ''coloro che hanno fatto trapelare informazioni sui nostri attacchi contro l'Iran dovrebbero essere perseguiti'', ha affermato che potrebbe ''revocare le sanzioni'' all'Iran ''se resteranno pacifici e dimostreranno che non faranno più danni''. La revoca delle sanzioni farebbe ''una grande differenza'', ha detto Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha anche annunciato: "Onorerò i piloti'' americani che hanno bombardato i siti nucleari dell'Iran. ''Verranno alla Casa Bianca'', ha fatto sapere. 

 

Dal canto suo l'Iran non si fida ed esprime dubbi sulla tenuta del cessate il fuoco con Israele, in vigore da martedì dopo dodici giorni di guerra tra i due Paesi. 

"Non abbiamo iniziato la guerra, ma abbiamo risposto con tutte le nostre forze all'aggressore - ha dichiarato il capo di stato maggiore iraniano, Abdolrahim Moussavi, citato dalla televisione di Stato -. Abbiamo seri dubbi sul rispetto da parte di Israele dei suoi impegni, incluso il cessate il fuoco, e siamo pronti a una forte risposta". "Siamo vigili e pronti a reagire se necessario", ha ribadito Moussavi. 

 

Teheran ha quindi chiesto formalmente alle Nazioni Unite di attribuire a Israele e agli Stati Uniti la responsabilità della 'guerra dei 12 giorni', culminata in attacchi su obiettivi nucleari e militari. In una lettera indirizzata al segretario generale Antonio Guterres, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sollecitato il Consiglio di Sicurezza a riconoscere Israele e Washington come "iniziatori dell’atto di aggressione". 

"Chiediamo ufficialmente che il Consiglio di Sicurezza riconosca il regime israeliano e gli Stati Uniti come aggressori e ne riconosca le responsabilità conseguenti, inclusi il pagamento di risarcimenti e riparazioni", si legge nel testo. 

 

Il portavoce della magistratura iraniana ha intanto annunciato che almeno 71 persone sarebbero rimaste uccise nell’attacco israeliano al carcere di Evin, avvenuto lunedì scorso a nord di Teheran.  

"Asghar Jahangir, portavoce del sistema giudiziario, ha confermato che ‘secondo le cifre ufficiali, 71 persone sono morte nell’attacco al carcere di Evin’,” hanno riportato i media iraniani. Il bombardamento, che ha sollevato forte indignazione in Iran, è avvenuto pochi giorni prima dell’accordo di cessate il fuoco che ha posto fine alle "Guerra dei 12 giorni".