Appello urgente al governo e al parlamento per la dignità fiscale degli agenti di commercio


Appello urgente al governo e al parlamento per la dignità fiscale degli agenti di commercio

Autore: ELECTOMAGAZINE

A cura di Giovanni Di Pietro, Presidente Nazionale della USARCI in collaborazione con la Fisascat-Cisl

 

L’automobile non è per noi agenti un benefit o un lusso, ma il nostro ufficio mobile e l’unico vero bene strumentale con cui generiamo reddito per le nostre famiglie e per il Paese.

Percorrere una media di 50.000 km annui è la normalità per chi, come noi, tiene viva la rete commerciale italiana.

Eppure, il Fisco italiano continua a trattarci con una normativa ingiusta, anacronistica e penalizzante, che ignora la realtà economica e l’inflazione degli ultimi vent’anni.

La normativa attuale sulla deducibilità dei costi auto, cristallizzata da decenni, ci impone due pesanti vincoli:

1. La Deducibilità all’80%

La legge presuppone che il 20% dell’utilizzo del nostro veicolo sia a uso privato. Questo si traduce in una deducibilità dei costi limitata all’80%. Potremmo dibattere a lungo sull’effettiva strumentalità totale, ma è il secondo punto che si configura come una vera e propria ingiustizia.

2. Il Tetto Massima di detraibilità è Fermo al 2002

Il limite più grave e intollerabile è l’ammortamento del costo di acquisto. Esso è fissato a un valore massimo di € 25.822,84 (risalente all’equivalente di 50 milioni di lire convertito in Euro).

Quindi, l’importo massimo deducibile dall’acquisto di un’auto è € 25.822,84 e viene ulteriormente ridotto all’80% riducendo così il valore ad € 20.658,27

Nonostante che l’inflazione abbia aumentato il costo della vita e dei veicoli e le richieste di USARCI e Fisascat e di molti esponenti politici per l’adeguamento ISTAT, questo massimale è rimasto bloccato. Oggi, un’auto moderna, sicura, ibrida o elettrica, che possa sostenere i ritmi di 50.000 km annui, ha un costo di acquisto che supera abbondantemente questa soglia.

Siamo costretti ad ammortizzare fiscalmente l’acquisto di un veicolo ben al di sotto del suo valore reale, subendo una tassazione sul reddito effettivo strumentale e vedendo l’efficacia della nostra deduzione annientata.

La mancanza di copertura finanziaria è inaccettabile quando si parla di giustizia e di adeguamento alla realtà economica.

Le Nostre Proposte di Soluzione

USARCI e Fisascat non si limitano alla protesta, ma avanzano proposte concrete per risolvere questa distorsione fiscale:

È necessario e doveroso lo sblocco immediato del tetto massimo di spesa deducibile (€ 25.822,84) attraverso l’applicazione retroattiva e cumulativa degli indici ISTAT dal 2002 a oggi.

L’Obiettivo è riportare il massimale a un valore che rifletta l’attuale costo di mercato di un veicolo strumentale (stimabile, al minimo, in un importo superiore ai € 35.000).

Per incentivare il rinnovo del parco auto, la sicurezza stradale e la transizione ecologica (in linea con gli obiettivi europei), proponiamo la deducibilità al 100% per l’acquisto di veicoli a zero o basse emissioni (elettrici, plug-in ibridi), eliminando la limitazione dell’80%.

In assenza di un intervento legislativo immediato, l’USARCI e Fisascat stanno valutando con l’ausilio dei propri esperti fiscali e legislativi, l’opportunità di intraprendere tutte le strade legali per tutelare i diritti della categoria, cercando di coinvolgere anche l’ente previdenziale degli agenti, l’ENASARCO. Le strade da intraprendere potrebbero essere:

a. Ricorso per Incostituzionalità

In collaborazione con esperti fiscali, stiamo valutando la possibilità di sostenere ricorsi pilota basati sul principio di capacità contributiva (Art. 53 della Costituzione). Una norma che fissa un tetto deducibile palesemente inadeguato non rispetta la reale capacità contributiva dell’Agente, tassando un costo che è a tutti gli effetti strumentale alla produzione di reddito.

b. Istanze di Rimborso e Ricorsi Individuali

I colleghi potrebbero avviare individualmente:

• Istanza di Rimborso: Presentare all’Agenzia delle Entrate istanza di rimborso per gli anni non caduti in prescrizione, basandosi sul costo effettivo del veicolo (superiore al massimale) e invocando l’illegittimità del tetto massimo per mancato adeguamento.

• Ricorso in Commissione Tributaria: In caso di diniego dell’istanza o di accertamento, impugnare l’atto in Commissione Tributaria, mettendo in discussione la legittimità del massimale bloccato.

Colleghi, la battaglia per l’adeguamento fiscale della nostra auto è la battaglia per la nostra dignità professionale. USARCI e Fisascat continueranno a battersi in ogni sede istituzionale, ma è fondamentale l’unità e il sostegno di tutta la categoria.

USARCI-FISASCAT CISL

 

FONTE ELECTOMAGAZINE