Ristè: la formazione è un valore aggiunto indispensabile per gli agenti di commerci


Ristè: la formazione è un valore aggiunto indispensabile per gli agenti di commerci

Autore: Electomagazine - Enrico Toselli

La formazione professionale è utile sempre. Per gli agenti di commercio è fondamentale. Un valore aggiunto indispensabile. “In passato – spiega Mauro Ristè, vicepresidente vicario Usarci – era diverso perché c’erano molte più aziende ed il numero degli agenti era insufficiente per accontentare tutti. Così si passava sopra eventuali carenze. Oggi non è più così. E non soltanto per l’introduzione delle nuove tecnologie. Ma anche perché i grandi gruppi hanno acquisito ed inglobato decine di aziende. Riducendo drasticamente i mandati”.

Dunque la concorrenza è cresciuta e diventano indispensabili maggiori competenze, da aggiornare continuamente attraverso la formazione. Che – ricorda Ristè – è obbligatoria solo per i corsi di abilitazione. Dopodiché gli agenti di commercio preferiscono correre in lungo e in largo per lavoro, ma difficilmente trovano il tempo per gli aggiornamenti, per la formazione, per la crescita professionale ed individuale.

L’Usarci – prosegue il vicepresidente vicario – ha stipulato accordi con Pegaso e Mercatorum per offrire, a tariffe convenzionate e dunque ridotte, dei corsi di laurea triennale in materie economiche legate alla vendita. E che vanno ad aggiungersi ai corsi già previsti da Enasarco. Però è sempre tutto su base strettamente volontaria e si è notato che gli agenti faticano a seguire corsi di lunga durata, compresi quelli limitati a 6/7 mesi.

“Allora, per venire incontro alle esigenze degli agenti – aggiunge Ristè – abbiamo organizzato corsi da 1 a 3 giorni su temi specifici. A volte anche limitati ad un paio di ore. E ci sono stati riscontri positivi sulle lezioni a proposito della privacy mentre ora ne stiamo preparando uno sulla cyber security”.

L’impegno del sindacato si scontra, però, con l’immancabile lentezza della burocrazia e della politica. Durante le chiusure per Covid, i corsi sono stati svolti interamente online, con videoconferenze molto seguite. Ma appena superata l’emergenza si è tornati indietro, concedendo solo un 50% di lezioni online e pretendendo che le restanti ore si svolgessero in presenza. E dal momento che i corsi vengono organizzati quasi esclusivamente nelle grandi città, ciò significa obbligare gli agenti che vivono in aree periferiche ad ulteriori trasferte (come se non si muovessero già abbastanza), con costi di hotel, ristoranti, carburante.

“Una follia – assicura Ristè – soprattutto in una fase di difficoltà economiche. Va precisato che i nostri corsi possono essere seguiti online ma in contemporanea con la lezione in presenza. Sono corsi interattivi e chi li segue da casa o persino dall’auto è costantemente in contatto con i docenti. Non sono  scaricabili per essere, eventualmente, seguiti in altri orari senza nessun controllo”. Dunque si può solo sperare che anche la politica e la burocrazia si rendano conto che le nuove tecnologie possono essere utilizzate anche in modo utile.

Per gli agenti ma anche per i procacciatori. Una categoria senza alcun diritto e che chiede di essere regolarizzata. “Ci sono 60mila persone interessate a seguire i corsi – conclude Ristè – per ottenere l’abilitazione. E l’Usarci è pronta a fare la sua parte per favorire una formazione adeguata anche per loro”.

Fonte Electomagazine - Autore Enrico Toselli