Sardine e pinguini in piazza, gli agenti di commercio in strada per lavorare


Sardine e pinguini in piazza, gli agenti di commercio in strada per lavorare

Che si tratti di sardine o di gattini e pinguini che le sardine se le mangiano, appare evidente che persino in Italia sia tornata (o stia iniziando a tornare) la voglia di impegnarsi in prima persona. Per politica, come nel caso di sardine, gattini e pinguini, o per altri temi, a partire da quelli ambientali.

C’è la consapevolezza – spiega Antonello Marzolla, segretario generale Usarci – che solo facendo squadra si possono ottenere risultati. Solo facendo sistema, unendosi in gruppi numerosi si ha la forza per andare a trattare con le controparti con la possibilità di ottenere qualcosa. E questo a prescindere dalla controparte. La debolezza non è mai vincente. Gli agenti di commercio lo sanno benissimo perché la mancanza di compattezza consente alle controparti di imporre le regole”.

Gli agenti di commercio non potrebbero collaborare per modificare la situazione ed ottenere maggiori risultati?

Gli agenti di commercio – ricorda Marzolla – non sono operai che lavorano fianco a fianco, ogni giorno, per 8 ore. Sono abituati all’indipendenza, alla libertà di autogestirsi, di regolarsi da soli su orari, strategie, scelte. È il bello di questo lavoro. Non vanno in piazza per protestare ma viaggiano sulle strade per lavorare. Ma rappresenta un limite quando si passa dall’attività lavorativa alla rivendicazione di qualsiasi genere. Sia che si debba discutere delle caratteristiche del mandato sia che si debba ottenere qualche agevolazione nel documento economico e finanziario del governo”. 

Quale ruolo hanno le associazioni di settore? 

Si tende a delegare alle associazioni di settore il compito di trattare ad ogni livello. D’altronde è questo il ruolo del sindacato degli agenti di commercioÈ vero – ammette il segretario Usarci – ma è altrettanto vero che il peso del sindacato in una trattativa dipende anche dall’adesione dei lavoratori. Non soltanto attraverso il numero di tessere ma anche attraverso la partecipazione. Non si pretende che gli agenti scendano in piazza per manifestazioni che non fanno parte delle abitudini della categoria ma, perlomeno, la partecipazione al voto per rinnovare i vertici dell’Enasarco potrebbe rappresentare un segnale importante”.

Perché, in caso contrario, gli eletti si ritroverebbero a rappresentare non la categoria ma solo una minima parte, con un potere contrattuale proporzionale al numero dei votanti. Mentre la rabbia di chi si astiene per protesta si tradurrebbe in una minore attenzione per le istanze degli agenti di commercio. Come sosteneva l’americano Ralph Nader, “se non ti occupi di politica sarà la politica ad occuparsi di te”. E non per tutelare i tuoi interessi. 

Fonte ElecToMag - Autore Enrico Toselli