Senza il rilancio dell'economia aumentano le difficoltà per gli agenti


Senza il rilancio dell'economia aumentano le difficoltà per gli agenti

Decine di migliaia di km percorsi ogni anno. Tensioni continue con Enasarco pensando al futuro da pensionati. Mille e mille grane burocratiche da risolvere perché questa è un’Italia che si inventa norme e moduli da compilare solo per garantire un lavoro a legioni di burocrati inutili.

Tutto vero. Ma le preoccupazioni quotidiane portano a trascurare i problemi di fondo del Paese che sono poi quelli che condizionano la vita di tutti i giorni. Le ultime analisi di Bankitalia evidenziano un pessimo andamento della produzione industriale, una mancata crescita dei consumi che si ripercuote, inevitabilmente, sul settore commerciale. Tengono ancora i servizi, ma se cede il comparto manifatturiero è evidente che anche i servizi seguiranno sulla medesima china, e non in tempi lunghi.

Di fronte a questa realtà – afferma Antonello Marzolla, segretario generale Usarci – si può continuare a far finta di niente, a mugugnare, a protestare in famiglia davanti alla tv, a fregarsene sostenendo che tanto sono tutti uguali, che spetta ad altri occuparsi di tutti questi aspetti. E continuare a salire in auto ogni mattina con la prospettiva di trovare chiusi i negozi dei clienti abituali”.

Triste scenario, di rassegnazione e senza futuro. Con i fatturati che si riducono, con un circolo vizioso da cui non si sa uscire poiché non si fa nulla per uscire.

“Oppure – prosegue Marzolla – si smette di ignorare la realtà e si prova ad individuare una strategia per il rilancio. Che non passa solo attraverso la ricerca di nuovi clienti in concorrenza sempre più spietata con i colleghi. Perché, senza un vero cambiamento, i clienti continueranno a diminuire”.

Enasarco, in questo scenario, ha un ruolo fondamentale. O almeno potrebbe averlo se gli agenti non si limitassero a protestare per le erogazioni pensionistiche “a valle” ma provassero anche ad individuare gli investimenti “a monte” dell’Ente. Che, a fronte della riduzione dei fatturati, del numero di agenti e dei contributi, deve investire al meglio il proprio patrimonio per garantire le pensioni future. Non basta investire nel mattone, al di là degli scandali del passato, perché non è in questo modo che si favorisce il rilancio complessivo dell’economia.

“E senza un rilancio vero e consistente – conclude Marzolla – le prospettive per gli agenti di commercio diventano sempre meno rosee”.

Fonte ElecToMag - Articolo di Enrico Toselli