Serve un nuovo patto tra agenti e mandanti per rilanciare l'economia italiana


Serve un nuovo patto tra agenti e mandanti per rilanciare l'economia italiana

Autore: ElectoMagazine - Enrico Toselli

“Il mondo sta cambiando. Anzi, è già cambiato. Ed anche in Italia non possiamo star fermi a guardare, facendo finta di niente, illudendoci che il cambiamento riguardi solo gli altri, in mondi alieni. Occorre rendersi conto della realtà di una società trasformata, di un’economia profondamente mutata. Gli agenti di commercio devono pensare ad un radicale cambiamento nell’attività sindacale, nei rapporti con le mandanti, nello stesso modo di lavorare”.

Antonello Marzolla, segretario generale Usarci, non si limita ad analizzare la situazione, ma propone già un patto strategico con le aziende, perché solo puntando su una collaborazione leale e reale si può riuscire a superare una situazione destinata a diventare drammatica nei prossimi mesi. Collaborare, cioè lavorare insieme e non contro. Affinché entrambe le parti abbiano la possibilità di tornare ad essere protagoniste dell’indispensabile cambiamento.

D’altronde anche Giorgia Meloni, probabile inquilina di Palazzo Chigi, ha rilanciato il ruolo fondamentale dei corpi intermedi  e delle parti sociali. Se, dunque, persino la politica si rende conto che il coinvolgimento della società civile attraverso le sue associazioni sindacali e di categoria è indispensabile, a maggior ragione devono rafforzare la collaborazione agenti di commercio ed aziende per individuare una soluzione equa ed efficace per superare la fase di estrema difficoltà. Non sarà nello scontro duro, muro contro muro, che si potranno risolvere i problemi legati ad una diversità di vedute, ma – assicura Marzolla – attraverso il confronto, il dialogo, la comprensione reciproca.

Tenendo conto che il dato di realtà è profondamente mutato, che gli agenti devono affrontare costi sempre più alti, che l’impoverimento provocato dalle sanzioni non può essere risolto con un’alzata di spalle. Non si può pensare di distruggere una categoria che intermedia il 70% del Pil italiano in nome del risparmio, dei tagli, della maggior efficienza.

Dunque, propone Marzolla, occorre sedersi attorno a un tavolo con le controparti per individuare strategie per il futuro. E poi, forti dei risultati ottenuti attraverso il confronto, presentarsi ai rappresentanti del governo per illustrare queste strategie e proporre nuove soluzioni. Non si può vivere di glorie passate, di nostalgia per i tempi belli e facili, di rimpianto per ciò che è stato e non è più. Corpi intermedi e parti sociali devono individuare una proposta comune che, attraverso la valorizzazione degli agenti di commercio, possa mettere un freno alla recessione in attesa di una successiva nuova fase di crescita.

Fonte ElectoMagazine - Autore Enrico Toselli