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Crisi, tasse e inflazione: la soluzione degli investimenti immobiliari all’estero

22/12/2022

Crisi, tasse e inflazione: la soluzione degli investimenti immobiliari all’estero

(Adnkronos) - Milano, 22 Dicembre 2022. La crisi economica scatenata prima dall’avvento della pandemia da Covid19 e successivamente dall’invasione della Russia in Ucraina, sta mettendo in crisi gli investitori in ogni settore.  

Una evidenza che in Italia è avvertita con maggiore chiarezza, stante l’alta propensione al risparmio che da sempre caratterizza il nostro Paese che, collegata a un’inflazione che ha raggiunto ormai la doppia cifra (l’ultimo rilevazione ISTAT parla di un 11,8% nel mese di novembre), sta abbassando considerevolmente il valore dei capitali, creando un clima di incertezza per il futuro, in un circolo vizioso nel quale da una parte si è meno disposti a investire e dall’altra il proprio denaro risulta essere sempre meno “prezioso”. 

Non fa eccezione il comparto immobiliare, che nel 2023, sulla falsariga del 2022 ormai giunto al termine, farà registrare un aumento dei prezzi, al quale si aggiunge una tassazione relativa che da sempre impatta negativamente sui bilanci familiari. Dati che però non porteranno a un ritorno al passato in termini di valore, dopo un decennio caratterizzato da una riduzione del prezzo delle case molto rilevante. 

Immobiliare: l’andamento degli ultimi anni 

L’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime sta spingendo l’inflazione verso livelli mai toccati prima o quasi. Anche il settore immobiliare sta risentendo di questo trend e, dopo un 2022 caratterizzato da un aumento dei prezzi del 3% (dati Nomisma), vedrà un’ulteriore crescita dei valori di mercato degli immobili fino al 6%, dovuto per l’appunto all’inflazione e in parte alla scarsità dell’offerta.  

Percentuali che, come detto, non riporteranno gli immobili ai valori del passato, dopo un lungo periodo in cui i prezzi sono costantemente scesi. Tra il 2010 e il 2020, infatti, secondo l’indagine condotta da Eurostat, i prezzi delle case in Italia sono diminuiti del 15%, in controtendenza rispetto al resto dell’Unione Europea che ha fatto registrare un +26%, con un trend sempre positivo a partire dal 2013. Nel nostro Paese, secondo un rapporto di Confedilizia-Aspesi, nel periodo in oggetto, la perdita nominale del valore immobiliare totale è stata di circa 634 miliardi di euro. Un andamento che, prendendo un orizzonte temporale diverso, vale a dire 2007-2017, risulta essere ancor più drammatico, con la diminuzione dei prezzi degli immobili che ha raggiunto addirittura il 40,3%, considerando le grandi città. 

Una svalutazione in termini monetari alla quale si aggiunge la sempre presente Spada di Damocle della tassazione IMU per le seconde case, scoraggiando ulteriormente gli investitori che intendono puntare sul settore immobiliare, specie nei capoluoghi e nelle grandi città, come sottolineato dalle previsioni per il 2023 che vedono una flessione degli scambi di poco meno del 6%, in linea con il -5,3% fatto registrare in questo 2022 che sta per finire. 

In questo contesto, quindi, sempre più risparmiatori stanno volgendo l’attenzione verso il mercato immobiliare estero, in virtù di un’inflazione più bassa, la succitata crescita del valore delle proprietà, maggiore facilità di contrattazione e, ovviamente, un regime fiscale più conveniente. 

Investimenti immobiliari all’estero: la soluzione di Vivere Real Estate 

A comprendere pienamente le grandi opportunità di investimento immobiliare all’estero c’è sicuramente Vivere Real Estate, società immobiliare nata dalla volontà dei due soci fondatori, Michele Fonnesu e Donato Cutecchia, di mettere a disposizione la loro esperienza maturata nel settore in oltre dieci anni di operatività al servizio di tutti coloro che intendono acquistare un immobile fuori dai confini nazionali, attraverso una consulenza professionale e completa in ogni aspetto della compravendita.  

Investire all’estero rappresenta, infatti, una metodologia molto efficace per diversificare il proprio portafoglio e ripararsi dal pericolo di shock negativi per quanto riguarda le allocazioni di capitali nei mercati azionari e obbligazionari che, oltre tutto, hanno un rischio maggiore rispetto all’immobiliare.  

La società, oltre ai classici servizi di agenzia, ristrutturazione, hospitality e finanza immobiliare, ha creduto prima degli altri nelle importanti possibilità dell’investimento all’estero, dove i già presenti vantaggi del settore in termini di rendimenti, flussi di cassa e tutela contro il rischio di inflazione risultano essere ancora più evidenti e allettanti.  

La professionalità di Vivere Real Estate è ben testimoniata dal modo di operare dei fondatori, che conducono un’approfondita analisi sulle esigenze dei propri clienti e sulla base delle caratteristiche di investimento desiderato, individuate partendo dal profilo di rischio, rendimenti attesi e orizzonte temporale, per poi indicare le soluzioni migliori per ogni singolo caso.  

I Paesi identificati da Vivere Real Estate come maggiormente profittevoli per investire all’estero sono Malta, Germania, Ungheria, Croazia, Filippine ed Emirati Arabi Uniti, in virtù dei vantaggi dei singoli mercati immobiliari caratterizzati da fattori determinanti e che cambiano a seconda della destinazione, come bassa tassazione, dinamicità del comparto, rendimenti e canoni di locazione elevati, turismo in crescita, cambio valuta conveniente e regime fiscale agevolato per imprese, elemento che rende l’investimento molto interessante anche per le aziende e per coloro che intendono avviare un’attività commerciale. 

Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl per Link Agency