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Rave Viterbo, D'Amato: "Fuori controllo". Inchiesta su 25enne morto

Rave Viterbo, D'Amato: "Fuori controllo". Inchiesta su 25enne morto

La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo di indagine sul decesso del 25enne morto al rave abusivo in corso da 5 giorni a Mezzano (Viterbo). Il corpo del giovane è stato trovato nelle acque del lago di Mezzano, dove il ragazzo si era immerso. Il reato ipotizzato nel fascicolo, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, è quello di morte come conseguenza di altro reato. A fare luce sul decesso saranno anche i risultati dell’autopsia disposta dai magistrati. La notizia della morte di un secondo giovane, diffusa nelle ultime ore, non trova al momento conferma.  

"Situazione fuori controllo, nessuna trattativa è possibile - dice l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato riguardo al rave - Va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento. I servizi della Asl segnalano situazione grave".  

Il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, dice all'Adnkronos di essere "stato raggiunto telefonicamente dal ministro Lamorgese che mi ha rassicurato sul fatto che il rave è una priorità del Viminale. Una dimostrazione di attenzione che mi spinge a essere fiducioso nell'azione del governo''. In queste ore, racconta il primo cittadino, ''ci sono stati dei deflussi fisiologici, la zona è completamente presidiata da polizia, carabinieri e guardia di finanza, che mi sento di ringraziare - afferma ancora - hanno fatto una grande operazione di confinamento''.  

''Le forze dell'ordine sono andate sul posto subito, già la notte tra il 13 e il 14 agosto - spiega - Io ho visto i primi posti di blocco alle 5.30 del mattino, l'intervento è stato tempestivo. Il picco delle presenze è stato raggiunto il 15 agosto con circa 10mila persone ma l'azione di contenimento c'è stata e ha funzionato altrimenti le persone non sarebbero diminuite''.  

La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, segue costantemente l'evolversi della situazione. E' quanto si apprende da fonti del Viminale. "È necessario lasciar operare le autorità provinciali di pubblica di sicurezza secondo la loro specifica competenza tecnica, professionalità ed esperienza" sottolineano le fonti. "Le forze di polizia, nella consapevolezza anche delle gravi preoccupazioni delle comunità locali, stanno lavorando con grande senso di responsabilità ed equilibrio per ripristinare la legalità nel più breve tempo possibile" si apprende da fonti del Viminale. 

Gli agenti della Questura di Viterbo hanno intensificato l'attività di controllo nel rave in corso in prossimità del lago di Mezzano, il servizio h24 prevede da una parte il presidio ai varchi, per scongiurare nuovi ingressi e identificare chi esce, e poi un lavoro di natura informativa all'interno nel tentativo di trovare una soluzione condivisa per poter chiudere quanto prima l'evento. La priorità per i poliziotti impiegati è garantire qualsiasi intervento in sicurezza: impensabile dunque un'azione di forza sollecitata da più parti. Nelle ultime ore, grazie alla presenza continua delle forze dell'ordine ai varchi dalla parte di Viterbo, gli ingressi sono drasticamente ridotti. Per evitare però che il passaparola tra i partecipanti non dirotti altri eventuali invitati dal lato opposto, quello della Toscana, si è provveduto a informare anche la provincia di Grosseto. 

In una nota il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti, ha sottolineato che "il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vasto è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, in più è presente vegetazione secca, facilmente infiammabile. In uno scenario di questo tipo l’intervento prevedrebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In più l’uso dei lacrimogeni rischia d'innescare incendi con esiti drammatici”. 

“Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti, sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità. Per questo, il nostro giudizio sull’operato del Questore è assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarietà e vicinanza”. 

“Siamo consapevoli che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma, sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori”, ha aggiunto. ''Inoltre, l'azione di persuasione dell'Autorità di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all'allontanamento dall'area di circa 1.500 soggetti'', ha concluso.