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Amazon/Commercio tradizionale: una guerra persa se non si investe

Amazon/Commercio tradizionale: una guerra persa se non si investe

Autore: ElecToMag - Enrico Toselli

Nonostante gli esperti a gettone ed i dubbi del governo degli Incapaci, il settore del commercio continua a sognare il Natale. E non solo il commercio, ovviamente. Così, da un lato, si moltiplicano le pubblicità di Amazon che si prepara ad approfittare della nuova fase di arresti domiciliari e del terrore sparso a piene mani, anzi a pieni media di servizio. Mentre, sul fronte opposto, si alza qualche appello per fare acquisti nei negozi tradizionali, quelli che hanno sempre fatto parte del tessuto sociale italiano.

Una lotta impari. Pubblicità senza limiti da un lato, appelli gratuiti e sporadici dall’altro. È ovviamente meritorio l’impegno dell’Usarci – il maggior sindacato degli agenti di commercio – nell’invitare gli italiani a fare acquisti nei negozi reali invece di rivolgersi al commercio online. Difendere i negozi per tutelare gli agenti. Però sarebbe anche ora che i commercianti superassero la fase del mugugno, della lamentela, della protesta sterile per passare alla controffensiva. 

Facendo sistema, mettendosi in rete, collaborando. Certo, può sembrare assurdo pensare ad investire in una fase di difficoltà. Ma è proprio questo il momento per farlo. Perché l’alternativa è arrendersi allo strapotere di Amazon & C ed abbassare le saracinesche per sempre. 

Occorre investire nel presente pensando al futuro. Rendendosi conto che restare fermi è perdente. Rendendosi conto che la réclame di inizio 900 non funziona più. E neppure il modello di 20 anni fa. Il foglietto infilato nelle buche delle lettere finisce nel bidone della carta senza neppure passare per le abitazioni. 

Serve coraggio, serve inventiva, serve qualità e serve onestà. Far pagare 10 euro un’insalata caprese è scarsamente tollerabile se sei sulla passeggiata di Porto Cervo, ma è inaccettabile se sei un bar che si rivolge agli impiegati in pausa mensa. Definirsi “centro commerciale diffuso” è ridicolo se l’unica iniziativa è quella di mettere la medesima locandina sulle vetrine. 

Il commercio tradizionale continua ad avere gli aspetti positivi del “tradizionale” anche se evolve, se migliora l’offerta, se tratta meglio i clienti, se evita di utilizzare commesse incapaci ed indisponenti solo perché vengono sottopagate, se si rivolge a professionisti dell’immagine e della comunicazione per farsi conoscere. Ogni risparmio su questi aspetti è un regalo ad Amazon.

Fonte ElecToMag - Autore Enrico Toselli