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Codici ATECO 2025: cosa cambia per gli agenti di commercio

29/05/2025

Codici ATECO 2025: cosa cambia per gli agenti di commercio

A partire dal 2025 è stata adottata una nuova versione della classificazione delle attività economiche, nota come ATECO 2025, che ha introdotto novità significative anche per gli agenti di commercio.

La nuova classificazione ha l’obiettivo di riflettere con maggiore precisione l’evoluzione del mercato e delle professioni. Per gli agenti di commercio, questo significa in molti casi un cambiamento del proprio codice identificativo, con possibili implicazioni anche dal punto di vista fiscale, previdenziale e amministrativo.

 

Nuova codifica automatica

 Tutte le imprese già iscritte al Registro delle Imprese sono state riclassificate automaticamente secondo la nuova codifica, sulla base delle tabelle di corrispondenza predisposte da ISTAT.

Tuttavia, la corrispondenza non è sempre uno a uno: per alcuni codici precedenti, ora ne esistono più di uno tra cui scegliere. In caso di assegnazione ritenuta non conforme alla reale attività svolta, le imprese possono chiedere una modifica del codice tramite una procedura online gratuita, attiva fino a fine novembre 2025.

Rispetto alla versione precedente, la classificazione ATECO 2025 è meno minuziosa. In particolare, per l’intermediazione commerciale non è più previsto un livello di dettaglio in base al settore merceologico trattato (ad esempio alimentare, industriale, farmaceutico ecc.). Questo potrebbe causare una perdita di specificità, utile però per fini statistici e normativi.

Per compensare questa semplificazione, è stato introdotto un campo chiamato “informazioni aggiuntive” all’interno delle visure camerali, dove è possibile descrivere in maniera più precisa l’attività esercitata.

Obbligo di utilizzo dei nuovi codici

Dal 1° aprile 2025, ogni nuova iscrizione o variazione presso il Registro delle Imprese deve fare riferimento esclusivamente ai codici ATECO 2025. Le imprese già esistenti devono utilizzare il nuovo codice per le comunicazioni ufficiali (es. Agenzia delle Entrate, INPS, ENASARCO). È prevista una fase transitoria durante la quale è ancora possibile, in alcuni documenti, riportare anche il vecchio codice insieme a quello aggiornato.

La revisione dei codici italiani è parte di un processo più ampio a livello europeo, volto a uniformare le classificazioni nazionali con la nuova NACE Rev. 2.1, adottata a livello comunitario. Questo favorisce una maggiore coerenza tra i dati raccolti dai vari Paesi e semplifica l’attività delle imprese che operano a livello internazionale.

 

Cosa devono fare gli agenti

 Gli agenti di commercio sono invitati a:

 

  • Verificare con il proprio consulente fiscale il codice attualmente in uso.

  • Accertarsi che il codice assegnato d’ufficio sia coerente con l’attività realmente svolta.

  • Richiedere una rettifica, se necessario, entro i termini previsti.

  • Tenere conto delle modifiche anche per gli adempimenti verso ENASARCO, INPS e Agenzia delle Entrate.