Via delle Sette Chiese, 144 - 00145 Roma
800 616 191
info.agenti@usarci.it

Il Lavoro Nascosto: Procacciatori Abusivi e Concorrenza Sleale

Il Lavoro Nascosto: Procacciatori Abusivi e Concorrenza Sleale

In un panorama economico dove la flessibilità del lavoro è spesso usata come sinonimo di precarietà e disintermediazione, la figura del Procacciatore d’Affari è diventata il vessillo di una pratica elusiva diffusa e dannosa.

Si stima che oltre 40.000 lavoratori che operano in Italia, impegnati effettivamente nel costante lavoro di promozione, tipico di un Agente di Commercio, siano classificati sotto un contratto di procacciamento. Non si tratta di una questione burocratica; è una frode sistematica contro il lavoratore e l’intero sistema socioeconomico.

L’agente di commercio è un professionista della vendita e della consulenza, tutelato dalla normativa Europea 86/653, dal Codice Civile (art. 1742) che lo definisce come colui che “assume stabilmente l’incarico di promuovere” contratti oltre che dalla contrattazione collettiva AEC, sottoscritta dalle OO.SS degli agenti, come l’USARCI, e le OO.SS datoriali quali Confindustria, Confcommercio ed altre che hanno fatto sì che l’agente di commercio italiano sia il più tutelato al mondo.

Questa stabilità significa, per la ditta mandante, che deve adempiere a precisi obblighi, incluso il pagamento dei contributi previdenziali ENASARCO, il secondo pilastro previdenziale degli agenti. Il procacciatore d’affari rappresenta nel contesto economico, giuridico, e fiscale, un’anomalia. L’attività non è citata dal codice civile appunto perché non è stata mai considerata una attività lavorativa vera e propria ma un rapporto raro ed episodico che presuppone una mera e propria segnalazione. Oggi ci troviamo di fronte a soggetti che per tutta la vita lavorativa svolgono l’attività di procacceria. Questi lavoratori non hanno accesso a nessuna protezione sociale, nessuna pensione ENASARCO e nessuna garanzia di fine rapporto quali: preavviso, indennità suppletiva, FIRR, meritocratica.

Prosegui la lettura su ElectoMagazine