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Le Convergenze opposte di Enasarco. E Di Pietro chiede la riduzione del contributo per il fondo di solidarietà

Le Convergenze opposte di Enasarco. E Di Pietro chiede la riduzione del contributo per il fondo di solidarietà

Autore: ElectoMagazine - Enrico Toselli

C’è una definizione, attribuita ad Aldo Moro, che è diventata famosa nel gergo politico: convergenze parallele. Ora Giovanni Di Pietro, presidente nazionale Usarci, lancia le “Convergenze opposte” a proposito di Enasarco. In che senso?

La convergenza di due linee è la proprietà delle stesse di mantenere la stessa direzione per incontrarsi in un punto determinato.
Le due linee possono essere viste come gli interessi dell’Enasarco e quella degli agenti, linee che dovrebbero convergere in un unico punto, che rappresenta per l’appunto gli interessi degli agenti commerciali. E’ questo lo scopo dell’Enasarco, fornire all’agente la migliore pensione possibile.
Al contrario, gli obiettivi che questa gestione si pone, vanno verso due direzioni opposte, sicuramente non a favore della categoria.

Cosa sta succedendo ai vertici dell’ente previdenziale degli agenti di commercio?

Da mesi leggiamo su varie testate minori l’esaltazione del nulla da parte della nuova presidenza Enasarco: promesse, idee, propositi. L’unica cosa che però è stata fatta è quella di aver votato un bilancio preventivo che prevede l’assunzione di 5 nuovi dirigenti per una spesa di 500 mila euro.
La domanda sorge spontanea: ma la Fondazione ha veramente necessità di cinque nuovi dirigenti o la manovra serve per accontentare gli amici degli amici?
La risposta certa è che la Fondazione non ha alcuna necessità di nuovi dirigenti: il personale si riduce, le macchine sostituiscono gli uomini. Occorre fare economia per dare risposte chiare e certe agli agenti che sono gli azionisti dell’Enasarco.

Cosa dovrebbe fare l’Ente?

Il ruolo dell’Enasarco dovrebbe essere quello di far aumentare la redditività del capitale previdenziale per alleggerire la contribuzione ed aumentare la resa pensionistica.
In pratica, i due obiettivi, aumento delle pensioni e riduzione contributiva, dovrebbero convergere (andare di pari passo), mentre la nuova presidenza, a fronte di un aumento dei contributi annuali, dovuti ad un incremento delle vendite, invece di utilizzare i maggior introiti per gli agenti, decide di spendere questi soldi per l’assunzione dei nuovi dirigenti.

Sul fronte opposto gli agenti chiedono la riduzione del contributo che devono pagare per la solidarietà. Si può fare?
Gli agenti chiedono la riduzione del fondo di solidarietà, un balzello troppo elevato. Il contributo di solidarietà poteva avere la sua valenza a seguito della emanazione della legge “Fornero”, quando la sostenibilità della Fondazione è stata portata dai precedenti trenta anni agli attuali cinquanta per dare maggiori garanzie pensionistiche ai futuri agenti.
Oggi il fondo di solidarietà può essere ridotto in quanto la sostenibilità è stata raggiunta. Sarebbe molto più utile ridurre gradualmente tale contributo iniziando con un punto, un punto e mezzo per ogni biennio e, nel contempo, valutare l’impatto sui conti dell’Ente.

Mezzo milione di euro destinati ai nuovi dirigenti. Come potrebbero essere utilizzati in modo migliore?
Si potrebbero utilizzare i cinquecentomila euro destinati ai nuovi dirigenti per creare il fondo di garanzia per gli omessi versamenti Enasarco da parte delle mandanti.

L’agente non può continuare ad essere il capro espiatorio delle appropriazioni indebite delle mandanti, degli omessi versamenti e nello stesso tempo continuare a versare alle mandanti, poco serie, la propria quota previdenziale, quota che viene intascata dalle proponenti e non versate al fondo previdenza.
Queste omissioni comportano il mancato riconoscimento agli agenti, in toto o in parte, dei versamenti dovuti per legge, con l’avallo dell’Enasarco, che, spesso a suo insindacabile giudizio, riduce gli importi che le aziende dovrebbero versare a scapito dei soli agenti.

Una gestione non in linea con gli interessi degli agenti. Si può proseguire così?
No, “ORA BASTA”, l’agente deve tornare al centro dell’attenzione dell’Enasarco. Devono finire le spese inutili come l’assunzione dei cinque nuovi dirigenti.
L’Enasarco deve fare esclusivamente gli interessi degli agenti ed anche delle aziende serie che versano regolarmente i contributi.
Diciamo Basta alla perdita dei Contributi a scapito degli agenti,
Diciamo basta ai contributi di solidarietà che riducono le pensioni.

Fonte ElectoMagazine - Enrico Toselli