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Vaticano, dalle speculazioni immobiliari agli 8 miliardi di Enasarco

Vaticano, dalle speculazioni immobiliari agli 8 miliardi di Enasarco

Autore: ElecToMag - Augusto Grandi

Un cattivo odore si espande per tutta Roma. No, non è il solito problema dei rifiuti non raccolti dalla banda Raggi. Questa volta, e non è certo la prima, il puzzo proviene da oltre Tevere, da quello Stato sempre più nemico dell’Italia che è il Vaticano. Nessuna questione religiosa, nessun problema di dottrina. La distruzione della Chiesa messa in atto da monsu Bergoglio riguarda lui ed i credenti. Ma il malaffare che coinvolge cittadini italiani esula dall’ambito religioso e coinvolge l’economia e la finanza dell’Italia.

Perché il nuovo scandalo, l’ennesimo, non tocca solo il denaro elargito dai credenti per opere diverse dalle speculazioni immobiliari per le quali è stato utilizzato. Ed il problema non riguarda il cardinale Becciu, perché anche in questo caso si tratterebbe di questioni interne allo Stato straniero in terra italiana. Ma ciò che è grave è il coinvolgimento di altri personaggi e di altre strutture al di qua del Tevere. Si parte da un finanziere abituato alle speculazioni, Mincione. E ci si allarga agli amici suoi, a cominciare da Alfonsino Mei, candidato alla guida dell’Enasarco per una lista, “Fare presto”, sostenuta apertamente da Confindustria e dal suo quotidiano. 

Tutto a norma di legge, sia chiaro. E non c’è nulla di illegale nel tentativo di conquistare, attraverso il voto degli agenti di commercio, il patrimonio di 8 miliardi detenuto da Enasarco, l’ente previdenziale della categoria. Se gli agenti di commercio decideranno di affidare i soldi delle pensioni a chi vuole investirli per operazioni speculative, in combutta con la finanza vaticana, saranno liberi di farlo. Se decideranno di eliminare Enasarco e di far confluire i soldi nell’Inps per sostenere Tridico, saranno liberi di farlo. E saranno altrettanto liberi di aiutare quegli esponenti del Pd romano (e non solo romano) tanto vicini a Mei. 

Ma è giusto che conoscano intrecci, alleanze, interessi di chi andrà a gestire 8 miliardi di euro. 

Non stupisce, ovviamente, il silenzio dell’opposizione in merito a vicende che coinvolgono anche la politica italiana. Come sempre è troppo faticoso informarsi. Eppure il cattivo odore che proviene dallo Stato confinante non dovrebbe sfuggire. Dai tempi dello Ior, delle sedute spiritiche di Prodi, degli alloggi vaticani che hanno ospitato i brigatisti nel caso Moro, degli stessi brigatisti aiutati a fuggire. Ed ora si tace anche sull’assalto agli 8 miliardi.

Opposizione a cosa?

Fonte ElecToMag - Autore Augusto Grandi