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Senza il rilancio dell'economia aumentano le difficoltà per gli agenti

15/11/2019

Senza il rilancio dell'economia aumentano le difficoltà per gli agenti

Decine di migliaia di km percorsi ogni anno. Tensioni continue con Enasarco pensando al futuro da pensionati. Mille e mille grane burocratiche da risolvere perché questa è un’Italia che si inventa norme e moduli da compilare solo per garantire un lavoro a legioni di burocrati inutili.

Tutto vero. Ma le preoccupazioni quotidiane portano a trascurare i problemi di fondo del Paese che sono poi quelli che condizionano la vita di tutti i giorni. Le ultime analisi di Bankitalia evidenziano un pessimo andamento della produzione industriale, una mancata crescita dei consumi che si ripercuote, inevitabilmente, sul settore commerciale. Tengono ancora i servizi, ma se cede il comparto manifatturiero è evidente che anche i servizi seguiranno sulla medesima china, e non in tempi lunghi.

Di fronte a questa realtà – afferma Antonello Marzolla, segretario generale Usarci – si può continuare a far finta di niente, a mugugnare, a protestare in famiglia davanti alla tv, a fregarsene sostenendo che tanto sono tutti uguali, che spetta ad altri occuparsi di tutti questi aspetti. E continuare a salire in auto ogni mattina con la prospettiva di trovare chiusi i negozi dei clienti abituali”.

Triste scenario, di rassegnazione e senza futuro. Con i fatturati che si riducono, con un circolo vizioso da cui non si sa uscire poiché non si fa nulla per uscire.

“Oppure – prosegue Marzolla – si smette di ignorare la realtà e si prova ad individuare una strategia per il rilancio. Che non passa solo attraverso la ricerca di nuovi clienti in concorrenza sempre più spietata con i colleghi. Perché, senza un vero cambiamento, i clienti continueranno a diminuire”.

Enasarco, in questo scenario, ha un ruolo fondamentale. O almeno potrebbe averlo se gli agenti non si limitassero a protestare per le erogazioni pensionistiche “a valle” ma provassero anche ad individuare gli investimenti “a monte” dell’Ente. Che, a fronte della riduzione dei fatturati, del numero di agenti e dei contributi, deve investire al meglio il proprio patrimonio per garantire le pensioni future. Non basta investire nel mattone, al di là degli scandali del passato, perché non è in questo modo che si favorisce il rilancio complessivo dell’economia.

“E senza un rilancio vero e consistente – conclude Marzolla – le prospettive per gli agenti di commercio diventano sempre meno rosee”.

Fonte ElecToMag - Articolo di Enrico Toselli